29/11/07

LA NORMALE PILLOLA PUO' ESSERE ABORTIVA

L’assai diffuso anticoncezionale a base di estrogeni e progesterone impedisce l’annidamento dell’embrione in utero. Questo effetto è noto fin dagli anni 50, ma parlarne resta un tabù e nessuno ha mai avuto interesse a compiere studi che quantificassero il fenomeno. Già il dubbio obbliga moralmente a una grande prudenza nel suo utilizzo (ed eventualmente all'obiezione alla vendita)

Nel precedente numero di èVita è stata pubblicata la lettera di un farmacista dal titolo «Pillola anticoncezionale: io obietterei».

di Maria Luisa Di Pietro e Lucio Romano

http://www.fattisentire.net/modules.php?name=News&file=article&sid=2762


26/11/07

NON MORTO, NEMMENO NATO.

Video Demonstration of a Partial Birth Abortion

Il video mostra in modo incruento (usa una bambola) come si effettua l'aborto a nascita parziale, ora bandito dopo forti polemiche per mantenerlo negli USA. E' bene conoscere, in modo disincantato, per giudicare.

PS: Il video è comprensibile anche per chi mastica poco l'inglese.

postato da: carlobellieni

20/11/07

LIGURIA. PROVE TECNICHE DI DIALOGO TRA REGIONE E CAV

Si discute una legge per l’accesso dei volontari nei consultori pubblici

(070414) Prove tecniche di dialogo tra la Regione Liguria ed il volontariato per la vita. Il Consiglio regionale, abbandonando vecchi steccati ha deciso di dare via libera ad una legge che permette ai volontari dei Centri di aiuto alla vita di poter operare nei consultori pubblici.

Non c’è infatti stata alcuna obiezione ad avviare la discussione della legge in Commissione III Sanità. La proposta è stata sostenuta dall'esperienza documentata della Clinica Mangiagalli di Milano dove il professore PARDI, primario della Ginecologia e abortista convinto, ha sempre riconosciuto comunque al Cav un ruolo fondamentale nel cercare di promuovere un progetto di sostegno alla vita e nel tentare di rimuovere in tanti casi le ragioni per un aborto volontario, favorendo alternative più umane all'aborto. I nove Cav liguri, come a Milano, potrebbero essere ospitati all'interno degli Ospedali per cercare di aiutare la donna a decidere di non abortire.

questo e i seguenti articoli (fino al
070401) sono riprodotti da trentadue@mpv.org

MILANO. LA RUOTA TORNERA’ A GIRARE ANCHE ALLA MANGIAGALLI

In funzione presto la Culla per la vita. Sponsor l’assessore Moioli

(070413) I bebè lasciati soli in ospedale subito dopo il parto: sono stati 51 nell’ultimo anno, il triplo rispetto al passato. Il fenomeno delle vite rinnegate alla nascita non è poi così poco attuale come sembra e in questi casi la prontezza dei soccorsi è decisiva. Perciò la futuristica «Culla» che sta per nascere alla clinica Mangiagalli va oltre la riedizione dell’antica e chiacchierata Ruota degli esposti.

L’assessore alle Politiche sociali del Comune, Mariolina Moioli, l’ha fortemente voluta. «Solo un mattone nell’ambito di un progetto ben più articolato di servizi di prevenzione e aiuto messi in campo per le mamme in difficoltà - spiega la responsabile di Palazzo Marino -. A cominciare dalle comunità coinvolte, dagli assegni disponibili per sedici mesi a cavallo del parto. Vogliamo estendere lo strumento della culla, che tutti ci auguriamo sia usato il meno possibile, ad altri presidi ospedalieri caratterizzati da un’utenza massiccia».

USA. I REPUBBLICANI VOGLIONO ALLA CASA BIANCA UN PRESIDENTE PRO LIFE

Importanti sondaggi in vista delle primarie per le elezioni presidenziali

(070410) I repubblicani di Iowa e New Hampshire, i primi Stati americani dove si voterà a gennaio per le primarie, considerano Mitt Romney un candidato che rappresenta di più i loro valori morali su aborto e biotecnologie. Anche se sono coscienti che un candidato come Rudy Giuliani abbia a livello nazionale più chance di vittoria.

E’ quanto emerge da un sondaggio pubblicato da New YorkTimes/Cbs in cui l’ex governatore del Massachusetts, di fede mormone, appare in testa sia in New Hampshire che in Iowa. E nello Stato del mid-west l’ex sindaco di New York è addirittura terzo nei sondaggi, dopo l’ex governatore dell’Arkansas Mike Huckabee.

La base repubblicana dei due Stati esprime con forza il desiderio di vedere alla Casa Bianca un presidente conservatore, magari ancora più sensibile ai valori importanti di George Bush.

GB. MEDICI ANTI-ABORTO FUORI DALL’ORDINE PROFESSIONALE

E’ l’ipotesi del General medical council che indaga su un medico della Cornovaglia

(070409) Tamie Downes, medico condotto di un piccolo paese in Cornovaglia è indagata dal General medical council, l’Ordine dei medici britannici, con l’accusa di abusare della sua carica per convincere le sue pazienti a non abortire.

Infrangendo il codice etico il medico sarebbe colpevole di mettere davanti le sue opinioni personali, di non mantenere un atteggiamento professionale e distaccato di fronte alle pazienti che si mostrano confuse se praticare o meno l’interruzione di gravidanza.

Secondo recenti raccomandazioni avanzate dalla Commissione di scienza e tecnologia della Camera dei Comuni, i medici che si oppongono all’aborto dovrebbero informare della loro posizione i loro pazienti e, nel caso, metterli in contatto con un altro medico.

GB. SOLO 222 SOCI AVREBBERO ABBANDONATO AMNESTY

Ma l’appello era ad interrompere le donazioni. Aspettiamo i bilanci

(070408) Solo 222 membri di Amnesty international - su 250mila iscritti in Gran Bretagna – avrebbero stracciato la tessera associativa in seguito all’appello lanciato dal cardinal Renato Martino che chiedeva ai fedeli di tutto il mondo di interrompere le donazioni a favore di AI a seguito della decisone presa dal consiglio di Amnesty International di supportare l’interruzione di gravidanza in caso di stupro, incesto o rischi per l’incolumitò della puerpera, abbandonando così la tradizionale neutralità sull’argomento.

Lo afferma la responsabile di Amnesty UK, Kate Allen che però fa un po’ troppa confusione tra la richiesta di “interrompere le donazioni” e “stracciare la tessera”. Aspettiamo i consuntivi economici per valutare la flessione (o meno) delle offerte.

Intanto sarebbe interessante vedere quante tessere sono state stracciate in altri Paesi. In Italia, ad esempio, sono già molte di più di quelle inglesi quelle che ci vengono segnalate tra le migliaia di adesioni all’appello lanciato dal Movimento al Meeting di Rimini e che sarà consegnato ad Amnesty Italiali in occasione del prossimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

RU486. COMMERCIALIZZARE NON VUOL DIRE LIBERALIZZARE

La “via ospedaliera” per l’aborto indicata dalla 194 resta in vigore

(070405) In merito alla richiesta di commercializzare anche in Italia la pillola abortiva Ru486 da parte della ditta produttrice Exelgyn laboratories va anzitutto detto che la registrazione del farmaco non significa affatto che esso possa essere liberamente usato in Italia. Sarebbe una violazione inammissibile delle leggi vigenti, in particolare della legge 194 che prescrive l’esecuzione dell’aborto esclusivamente in sede ospedaliera. La scelta della “via ospedaliera” non è stata fatta a cuor leggero dai promotori e difensori della legge che hanno voluto come caposaldo della norma la socializzazione del fenomeno aborto e l’intervento diretto delle strutture pubbliche. Dove sono ora gli sponsor della legge 194? Ci aspetteremmo una levata di scudi contro il “rischio Ru486” che invece non è dato vedere...

«Quanto al fondo della questione» ha commentato Casini «non c’è che da esprimere nuovamente il dolore che si prova nel constatare che tante energie intellettuali e economiche sono usate per sopprimere la vita anziché per evitare la morte dei più piccoli e più poveri tra gli esseri umani».

RU486. IL 10 DICEMBRE L’AIFA INIZIA L’ESAME DEL DOSSIER

La procedura di mutuo riconoscimento lascia pochi spazi di autonomia all’Italia
(070404) Lunedì 10 dicembre la documentazione per la richiesta di commercializzazione della pillola abortiva Ru486 sarà all’esame dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). La procedura con cui viene chiesta la registrazione della Ru486 è chiamata di mutuo riconoscimento, secondo le regole vigenti è vincolante per i tutti i Paesi Ue. Il 10 dicembre la sottocommissione incaricata di analizzare le domande di autorizzazione all’immissione in commercio dei nuovi farmaci, si riunirà per valutare il dossier fornito dalla Francia, dove la pillola viene già utilizzata. Ad una prima valutazione amministrativa, ne seguirà una tecnico-scientifica, la scadenza per inviare il parere finale alla Francia è di soli 90 giorni. Il 12 dicembre i risultati dei lavori della sottocommissione dovrebbero confluire nella seduta plenaria, per arrivare infine al Consiglio di amministrazione dell’Aifa. Il via alla commercializzazione del prodotto dovrebbe arrivare tra la fine di aprile e l’inizio di maggio

RU486. TURCO: I FARMACISTI NON HANNO DIRITTO ALL’OBIEZIONE

Una posizione inspiegabile che contraddice la stessa legge 194 sull’aborto

(070415) Non è possibile l’obiezione di coscienza per i farmacisti. Parola del ministro della Salute, Livia Turco. Era stato il Papa a invocare la possibilità di obiezione di coscienza per i farmacisti rispetto ad alcuni medicinali particolari, come la pillola del giorno dopo o la Ru486 (vedi notizia 070305).

"Che cosa significa nel merito?", si chiede la Turco. E aggiunge: "C’e’ un prontuario farmaceutico, in cui i medicinali sono selezionati sulla base della loro capacità di salvare vite e di curare, c’e’ un processo di autorizzazione complesso e basato su evidenze scientifiche, che ha un’autorità europea. Come si può fare obiezione di coscienza rispetto ai farmaci?" conclude con una domanda il ministro.

Il ministro sembra ignorare che l’obiezione è prevista dalla legge in campo militare e sanitario e che i farmacisti fanno parte del personale medico come previsto dall’articolo 9 della legge 194/78, e come tale hanno il diritto di non prestarsi in alcun modo a procedure d’aborto come indubbiamente è la somministrazione di Ru486

NORLEVO. OGNI GIORNO VENGONO VENDUTE MILLE PILLOLE

Ma il Corriere anestetizza le coscienze: “tranquilli, non è aborto!”
(070403) "Da giugno 2006 a luglio 2007 sono state vendute in Italia 356mila pillole del giorno dopo. Quasi mille al giorno. Oltre la metà delle acquirenti ha meno di vent’anni (55%), il resto delle pillole è andato alle signore dai 20 ai 50 anni (45%)". Lo riferisce il Corriere della sera che aggiunge “la quantità di ormoni che rilascia per impedire l’ovulazione e l’eventuale fecondazione non è una passeggiata. Invece per molte signore e signorine è diventata un contraccettivo. Non sono poche ad averla assunta più di una volta". Però subito dopo specifica, tranquillizzante per le coscienze di tutti, "La pillola del giorno dopo non è un aborto”. Certo se la gravidanza non è iniziata (in questo caso è inutile), ma se la gravidanza ha avuto inizio, cari amici del Corriere, come altro lo si può definire?

BENEDETTO XVI: PIETOSI E ACCOGLIENTI CON CHI HA ABORTITO

Ma inflessibili con “le agenzie che promuovo l’aborto”

(070402) L’aborto ’non può 
mai essere giustificato’. La diretta distruzione della vita 
umana non è mai ammissibile, ’per quanto difficili siano le 
circostanze che portano qualcuno a considerare un passo così 
grave’. Tuttavia la comunità cristiana deve accogliere quanti 
’si pentono di aver partecipato’ a tale grave peccato. Il Papa 
ha ribadito il ’no’ della Chiesa all’interruzione di 
gravidanza, accusando l’azione delle ’agenzie che promuovono 
l’aborto’ ma raccomandando allo stesso tempo uno spirito di 
apertura verso chi manifesta pentimento. 


Il monito di Benedetto XVI è stato pronunciato durante 
l’udienza ai vescovi del Kenya in visita Ad Limina. ’E’ 
materia di grande preoccupazione - ha detto Ratzinger - il fatto 
che la cultura secolare globalizzata stia esercitando una 
crescente influenza sulle comunità locali, come risultato delle 
campagne delle agenzie che promuovono l’aborto’.

’Questa distruzione diretta di una vita umana innocente - ha 
aggiunto - non può mai essere giustificata, per quanto 
difficili siano le circostanze che possono portare qualcuno a considerare di fare un passo così grave’. 
’Quando voi predicate il Vangelo della vita - ha esortato 
Benedetto XVI - ricordate al vostro popolo che il diritto alla 
vita di ogni innocente essere umano, nato o non nato, è 
assoluto e si applica ugualmente a ogni persona senza eccezione 
alcuna’. Il Papa, a tale proposito, ha avvertito che ’la 
comunita’ cattolica deve aprirsi a riaccogliere tutti quanti si 
pentono dall’aver partecipato al grave peccato dell’aborto, e 
dovrebbe guidarli con carità pastorale ad accettare la grazie 
del perdono, il bisogno di penitenza e la gioia di entrare 
ancora una volta nella nuova vita di Cristo’.

QUATTRO TAVOLE ROTONDE PER CAPIRE TRENT’ANNI DI 194

Al XXVII Convegno dei Centri di aiuto alla vita di Roma

(070401) “Trent’anni di legge 194” è il titolo del Convegno dei Centri di aiuto alla vita che si terrà a Roma (Centro congressi Grand Hotel Carpegna) dal 23 al 25 novembre. Questa XXVII edizione del convegno si pone all’inizio delle manifestazioni che nei prossimi mesi ricorderanno l’approvazione della legge che nel 1978 ha introdotto l’aborto volontario in Italia.
Quattro le chiavi per interpretare i trent’anni passati e per ipotizzare prospettive nuove e diverse per gli anni futuri (superamento, modifica, applicazione integrale della legge). Quattro chiavi di lettura che trovano una corrispondenza in altrettante tavole rotonde.
La prima, sociale, si svolgerà venerdi 23 ore 17,30 e vedrà la partecipazione di Carlo Casini, Luciano Corradini, Savino Pezzotta, Marcella Reni e sarà aperta dall’intervento di mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei e da un messaggio del card. Camillo Ruini.
Alla seconda tavola rotonda (sabato ore 9) dedicata alla donna e dal titolo “Sindrome post aborto e riconciliazione” prenderanno parte esperti della materia come Tonino Cantelmi, Dario Casadei, Elena Vergani.
La terza (sabato ore 11), più squisitamente politica, vedrà la partecipazione di parlamentari ed amministratori locali. Hanno già confermato la propria presenza Paola Binetti, Luisa Santolini, Pino Morandini La quarta ed ultima (domenica ore 9,30) sarà dedicata ai giovani, alle generazioni che non hanno voluto né votato la legge 194. Parteciperanno i rappresentanti di numerose aggregazioni giovanili cattoliche e non solo che dialogheranno con il sottosegretario alla solidarietà sociale, De Luca.
Conclusioni, domenica, con Benedetto XVI

15/11/07

VIDEO SHOCK SULL'ABORTO. RE NUDO.

Contro l'antilingua abortista, ecco finalmente in rete il filmato didattico-scientifico che mostra la verità sull''aborto. Si tratta di una forte proposta di sensibilizzazione delle coscienze a favore del diritto alla vita e contro l'aborto attraverso la diffusione di un filmato didattico-scientifico.

Si ricorda che tale video è stato oggetto di molti attacchi da parte del mondo progressista, che sono giunti fino alla denuncia penale e al sequestro del filmato. Ovviamente, se tutti inseriranno tale video sul proprio sito gli abortisti non riusciranno ad impedirne la visione.

Scarica direttamente il video (32 Mb)

1 VOLTA SU 10. TASSO DI FALLIMENTO DEL PRESERVATIVO

Il preservativo, prescindendo da qualsiasi degradazione accidentale, ha già di per sé fessure, plissettature, cavità, porosità, che lo rendono non di rado inefficace, anche come contraccettivo (Massimo Pelliconi, “Diventerete come dei”, Itaca). Come può proteggere dal virus dell’Hiv, che è 450 volte più piccolo di uno spermatozoo?

COLPEVOLE DI NON INFORMARE

Far scoppiare una bomba in mezzo alla strada non è di per sè omicidio, lo diventa se in quel momento passa qualcuno.
C'è qualcuno che può dire che far scoppiare una bomba in mezzo alla strada non è e non sarà mai omicidio? Certo, chi se non il mitico Corrierone?
C'è qualcuno che paragona la gravidanza (un bambino che cresce nel ventre materno) a una malattia venerea? Certo. Sempre il Corrierone!
C'è chi pensa che l'unico problema della vita sia la salute?
E chi pensa che la sessualità sfrenata dei giovani non è mai un problema se si usa il preservativo?

PS. Il preservativo ha un efficienza del 90% contro l'AIDS (un po' bassa se si pensa che ci si gioca la pelle) ma nessuno lo dice. Come mai?

http://www.corriere.it/cronache/07_novembre_15/donne_pillola_giorno_dopo_voltattorni.shtml
Godetevi questo orripilante articolo: il problema della pillola del giorno dopo è che fa male, alla mamma s'intende. Secondo me fa più male al figlio ma non una parola viene spesa.

14/11/07

COLPEVOLE DI INFORMARE

Una dottoressa inglese di 36 anni potrebbe perdere il lavoro per aver salvato numerose donne e bambini. In un'intervista al Daily Mail nel maggio 2007 aveva raccontato che parlava con le donne che volevano abortire, invitandole a decidere in maniera informata e consapevole. Molte donne ora le sono grate. Ma questo evidentemente non piace. "Le donne devono decidere da sole, vivere da sole, abortire da sole", secondo tanti benpensanti. I martiri del 21 secolo non devono essere cercati lontano: questo medico di famiglia ne è un esempio.

da carlobellieni

09/11/07

6-7MLN DI MORTI IN 40 ANNI SOLO IN UK


Profonda tristezza: il nazismo ha fatto meno vittime... solo che il nazismo è finito

I LAICI (-STI) BLOCCANO IL PROGRESSO

GB, feto malato non si arrende alla condanna: sopravvive all'aborto selettivo e nasce sano

Tentano di abortire un feto di una coppia di gemelli, ma il bambino, nonostante abbiano inciso la placenta, non muore, i due nascono... e stanno bene entrambi. Tre considerazioni:

1- Secondo il quotidiano inglese che riporta la notizia, incidere la placenta avrebbe sbloccato e "curato" la patologia del gemello... insomma, i medici avrebbero scoperto un nuovo sistema per curare simili problemi in utero: è la prova che la medicina potrebbe andare avanti, ma l'aborto (cioè far sparire la malattia buttando via il malato) blocca il progresso medico: se l'aborto fosse finito con la morte del feto, non si sarebbe scoperto mai nulla

2- il feto a 25 settimane sente il dolore: sarebbe morto asfissiato... e pensate con quenta sofferenza!

3- il feto sopravvissuto saprà che la mammina lo voleva morto... esiste una sindrome detta PASS, che è dei sopravvissuti ad incidenti di auto... o aborti; già, perché anche l'altro gemello che sarebbe sopravvissuto avrebbe saputo di essere vivo grazie alla soppressione del fratello: gli psichiatri sono preoccupatissimi per i risvolti (non solo su chi muore, ma anche su chi sopravvive: sensi di colpa e di onnipotenza...)

STAI ZITTA ED ABORTISCI

The New York TimesTelling the Stories Behind the Abortions

IL NY Times recensisce un libro pro-aborto ... e in cui si narra il racconto atroce di un bambino abortito a 21 settimane, che ha fatto rabbrividire l'autrice tanto da decidere di non fare mai aborti oltre il primo trimestre -e quanti invece se ne fanno...-

Nel libro si narra ancora: la storia di un aborto fatto dopo uno stupro... ma che una volta fatto si è capito che il bambino era stato concepito prima dello stupro, col marito della donna, e dunque abortito per errore. Un libro in cui l'autrice narra la propria esperienza di aborto, in cui il counseling (cioè il colloquio per superare l'aborto che si fa prima con il medico) era stato -guarda che novità- limitato a come pagare e dov'è il pronto soccorso; e un aborto legale durante il quale, a tutte le domande che la donna faceva, c'era una sola risposta "stai zitta!". ... Già: i racconti onesti mostrano le cose; le ideologie mostrano le fantasie. Ma non era un libro "pro" aborto???


http://www.carlobellieni.splinder.com/

PROSEGUE LA CARNEFICINA DELLE DONNE

UNFPA, the United Nations Population FundSex-Ratio Imbalance in Asia: Trends, Consequences and Policy Responses

Cresce la lista dei Paesi coinvolti per l'aborto selettivo in base al sesso: le bambine scomparse sono un problema per le Nazioni Unite, come si vede dalla documentazione ONU allegata.

Guardate lo straziante video dell'ONU!

Ma in realtà non è che la drammatica estensione di un principio ben accettato in occidente: "Non lo/la voglio, dunque non deve nascere", e questo è accettato per il feto che ha un dito in meno, per chi ha un'atresia dell'esofago (operabile), per il piccolo Down, per chi semplicemente è stato concepito senza essere stato programmato. Perché allora scandalizzarsi se non si vogliono (e si eliminano prima di nascere) le sgradite bambine?

http://www.carlobellieni.splinder.com/

CHI SPONSORIZZA LA RU486?

Questa volta è vero: la Exelgyn, l’azienda che produce la pillola abortiva Ru486, ne ha chiesto la registrazione all’Aifa, l’ente italiano di controllo dei farmaci. Non avendo fiducia nella sicurezza del proprio prodotto, la Exelgyn ha cercato, come sempre, l’appoggio dei politici, e alcuni hanno risposto.

http://www.fattisentire.net/modules.php?name=News&file=article&sid=2738

05/11/07

RUSSIA. MOSCA FRENA SULL’ABORTO CON NORME RESTRITTIVE

Le interruzioni di gravidanza erano state nel 2007 già 4 milioni (070316)
Svolta in Russia. Il governo impressionato dal crollo delle nascite causato soprattutto dalla grande diffusione dell’aborto (nel 2007 si sarebbero registrati già quattro milioni di Ivg * molti anche di carattere estetico ndr * ) corre ai ripari. I consultori dovranno dissuadere le donne e sono state tolte le "motivazioni sociali" dalle cause di aborto. Introdotto anche il consenso informato ed una serie di norme più restrittive.


questo come alcuni delle seguenti segnalazioni sono prese da trentadue@mpv.org

CILE. FARMACIE OBBLIGATE A VENDERE LA PILLOLA ABORTIVA

Immediata la reazione dei pro life: attacco alla vita ed alla libertà

(070315) Il ministero della Salute del Cile ha imposto una multa di 33 milioni di pesos a tre catene di farmacie che non hanno tra i loro prodotti la pillola abortiva. Da cinque mesi il prodotto è disponibile nel Paese e il ministero ha sottolineato che le farmacie devono comprarle e se non lo fanno rischiano la nuova multa e perfino la chiusura dei locali.

L'organizzazione “Muévete Chile” (Muoviti Cile) e la Rete di istituzioni per la vita e la famiglia hanno lanciato una campagna per appoggiare le farmacie, ricordando che con questa sanzione non solo si sta attentando contro la vita ma perfino contro la libertà.

SANTO DOMINGO. BATTAGLIA SULLA LEGALIZZAZIONE DELL’ABORTO

L’impegno dei cattolici è condiviso anche dalle Chiese protestanti

(070314) Moltissime le iniziative messe in atto da giovani e adulti della Repubblica Dominicana per respingere con fermezza la depenalizzazione dell'aborto proposta da alcuni gruppi durante l'elaborazione e l’approvazione del nuovo Codice Penale del paese.

Si chiede la legalizzazione nei casi di violenza, deformità del feto e pericolo di vita della madre.
La Chiesa cattolica della Repubblica Dominicana continua a respingere energicamente la proposta rispondendo in tutto il territorio nazionale con l’impegno delle undici diocesi del Paese. Il XXV Incontro Nazionale di Pastorale, celebrato dal 10 al 13 ottobre, ha impegnato tutte le istanze della Chiesa in questo sforzo per ostacolare la legalizzazione dell'aborto a cui si sono unite la maggioranza delle chiese protestanti e istituzioni non religiose.

URUGUAY. IL SENATO TORNA A VOTARE

Fortissime pressioni nazionali e internazionali avrebbero spostato voti

(070313) Il prossimo 6 novembre il Senato Uruguayano tornerà a votare sul Progetto di Legge di Difesa del Diritto alla Salute Sessuale e Riproduttiva, che tende a legalizzare l'aborto in quel Paese. Già lo scorso 17 ottobre il tentativo non era riuscito, ma nel frattempo le pressioni sui singoli senatori sono state incessanti. Tre di coloro che erano per il no sarebbero stati convinti almeno ad assentarsi dall’aula per il voto

GB. ATTESA PER IL DISCORSO DELLA REGINA AL PARLAMENTO

Genetica ed aborto potrebbero essere inseriti nell’attività politica dell’anno

(070312) Grave preoccupazione è stata espressa dai pro life britannici per il discorso della Regina, l’apertura ufficiale del Parlamento durante il quale viene resa nota la legislazione dei prossimi dodici mesi. In tale attività è stata compresa l’Human tissue and embryos bill, la nuova legge che amplierà la definizione di embrioni per includervi anche quelli prodotti per clonazione e altri processi. Il 6 novembre il sovrano introdurrà la nuova proposta di legge che prevede un uso più diffuso della fecondazione in vitro e della sperimentazione sugli embrioni, la produzione di embrioni interspecie a scopo di sperimentazione e il prelievo di gameti da pazienti senza il loro consenso.

In Gran Bretagna l’opinione pubblica sembra anche a disagio con il limite al quale viene consentito l’aborto. Secondo una inchiesta condotta dal quotidiano Daily Telegraph la maggior parte dei parlamentari vorrebbero ridurre il termine entro cui l’aborto è consentito (attualmente la 24ma settimana di gravidanza). A cominciare da lord Steel, il padre dell’Abortion act che introdusse nel 1967 l’aborto in Gran Bretagna.

NORD IRLANDA. APPROVATA UNA MOZIONE ANTI ABORTO

I pro life festeggiano “una grande vittoria del bambino non nato

(070311) L’assemblea dell’Irlanda del Nord ha approvato una mozione contro l’aborto. “Una vittoria del bambino non nato” commentano i pro life di Precious Life che nei giorni avevano presentato una petizione firmata da 120mila cittadini del piccolo Stato

RIFLETTERE SU ABORTO ALL'ONU

(070316) Grande e unanime soddisfazione per l’accordo raggiunto all’Onu su un testo della moratoria per la pena di morte. Ma la questione della pena capitale deve essere inserita “nel contesto del diritto alla vita, e il diritto alla vita è un diritto che parte fin dal concepimento e va fino al termine della vita": lo ha sottolineato mons. Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu. "Quando c’è il rispetto di tutte le fasi della vita, si può benissimo anche risolvere molto meglio la questione della pena capitale".

L’OBIEZIONE DI COSCIENZA PER I FARMACISTI? ESISTE GIA’

Lo dimostrano i casi in cui farmacisti sono stati chiamati in giudizio

(070305) «Che i farmacisti abbiano diritto a rifiutarsi di commercializzare farmaci abortivi, nonostante il gran dibattito seguito all’intervento del Papa, è ormai cosa certa. Non a caso nessun caso tra i molti in cui si è tentato a colpi di magistratura di imporre ad un farmacista di vendere il Norlevo è mai neppure arrivato in aula» così Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita, interviene sulla possibilità di estendere ai farmacisti la facoltà di obiezione all’aborto.
«Del resto la questione riguarda unicamente la Pillola del giorno dopo, visto che la Ru486 - ammesso che venga mai utilizzata in Italia - avrà un uso esclusivamente ospedaliero e quindi non chiama in causa le comuni Farmacie. Che il Norlevo possa provocare l’aborto è dimostrato anche dalla sentenza del Tar del Lazio che ha imposto ai produttori di specificare tale possibilità nel foglio illustrativo.

«Senza dubbio quindi i farmacisti hanno la facoltà di dichiarare la loro obiezione di coscienza rifiutando la collaborazione ad un possibile aborto. Lo esige una corretta interpretazione della stessa legge 194 sull’interruzione di gravidanza.

«Ma anche senza appellarsi alla legge, appartiene al comune intendere la certezza che costringere qualcuno ad uccidere un essere umano - o anche qualcuno che ritiene ragionevolmente di riconoscere un essere umano in un embrione - è davvero contrario ad ogni senso di umanità.

«Tutto è già scritto e codificato, ma forse una legge potrebbe essere opportuna. Non però per aggiungere qualcosa nell’ordinamento giuridico, ma solo per garantire un’interpretazione autentica alla legge esistente che impedisca erronee interpretazioni come quella della Federfarma e del ministro Turco».

MANIFESTO GAY. L’UNICA DISCRIMINAZIONE E’ SUL NON NATO

Ma non pretendano di assimilare le unioni omosessuali alla famiglia

(070304) «Non c´è alcuna discriminazione contro gli omosessuali» commenta così Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita, la scelta del manifesto che la Regione Toscana vuole utilizzare per la “campagna contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere” promossa col patrocinio del ministero per le Pari opportunità. «Non c’è alcuna discriminazione da parte nostra quando affermiamo, insieme a tanti altri, che l’unione tra omosessuali non può essere assimilata ad un’unione matrimoniale tra un uomo ed una donna che, in quanto tale ha rilevanza sociale al punto da costituire la "cellula fondamentale della società e dello Stato”.

«Troviamo invece che sia fortemente discriminatorio qualificare di omosessuale un bimbo che non ha alcuna possibilità di manifestare tendenze sessuali. Anzi: più che una discriminazione è una inaccettabile violenza sui più piccoli e più deboli.

«Ed è estremamente urtante che venga utilizzato come testimonial contro la inesistente discriminazione verso agli omosessuali un bimbo appena nato, superstite della vera, grande discriminazione che ha ucciso a milioni con l’aborto e la sperimentazione distruttiva tanti suoi simili prima della nascita, sia adottato, è estremamente urtante.

GIORNATA PER LA VITA 2008. PUBBLICATO IL MESSAGGO CEI

“Servire la vita” è il titolo della Giornata del 3 febbraio

(070301) Il Consiglio episcopale permanente ha reso noto il messaggio per la 30a Giornata nazionale per la vita che si svolgerà il 3 febbraio 2008 sul tema "Servire la vita".

Nel ribadire che i figli sono una grande ricchezza per ogni Paese, il messaggio denuncia “il dramma dell’aborto” che “non sarà mai contenuto e sconfitto se non si promuove la responsabilità nella maternità e nella paternità” che significa “considerare i figli non come cose, da mettere al mondo per gratificare i desideri dei genitori” ma “sempre e soltanto un dono”. I Vescovi ricordano che “un figlio non è un diritto” e non è “una cosa su cui esercitare una sorta di diritto di generazione e proprietà”.

Secondo il Consiglio Permanente della CEI “la civiltà di un popolo si misura dalla sua capacità di servire la vita”, dal concepimento alla morte naturale.

Nel messaggio si ribadisce che “una vita è sempre e comunque degna in quanto tale”, anche “quando è scomoda e dolorosa”, e questo “vale anche per chi è gravemente ammalato, per chi è anziano o a poco a poco perde lucidità e capacità fisiche”.

“Nessuno può arrogarsi il diritto di decidere quando una vita non merita più di essere vissuta. Deve, invece, crescere la capacità di accoglienza da parte delle famiglie stesse”, aggiungono.

Il messaggio si conclude con un sentito ringraziamento “a tutti coloro che scelgono liberamente di servire la vita. [] Grazie: voi che servite la vita siete la parte seria e responsabile di un Paese che vuole rispettare la sua storia e credere nel futuro”.

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